Trasporto : IDM e GD cambiano strada

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Trasporto : IDM e GD cambiano strada

Luglio 2013. Nel conto economico di ogni distributore, sotto le voci di costo, quella della logistica è sicuramente una di quelle più gravose. Ciò influisce, in una logica di Direct Product Cost, soprattutto sulla marginalità della singola referenza e spesso sul prezzo di vendita al consumatore. Senza parlare del forte impatto ambientale dovuto alle emissioni di anidride carbonica dei centinaia di mezzi pesanti che quotidianamente transitano lungo lo stivale per rifornire i punti vendita della distribuzione moderna.

Ad oggi il trasporto su gomma è il preferito tra i retailer italiani e questo nonostante le potenzialità del nostro paese: cinque mari che bagnano la penisola, decine di fiumi navigabili e migliaia di chilometri di rete ferroviaria.

Tuttavia qualcosa sta cambiando, anche in seguito alle indicazioni della Commissione Europea che nel Libro bianco "Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti – Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile", fissa gli obiettivi da raggiungere a medio e lungo termine:

• trasferimento del 30% del traffico merci su strada verso il trasporto ferroviario e la navigazione entro il 2030,
• trasferimento del 50% del traffico merci su strada verso il trasporto ferroviario e la navigazione entro il 2050.

Il Caso Algida
E così gli attori della filiera sperimentano nuove soluzioni, sovente di carattere intermodale, come nei caso di Unilver che ha inaugurato nei giorni scorsi un programma molto interessante per il trasporto dei prodotti ALGIDA.
In partnership con Trenitalia Cargo e la società di trasporti campana CATONE, garantirà per cinque anni il trasporto intermodale (treno-Tir) di milioni di gelati ogni settimana lungo la tratta Caserta – Parma.  Nella provincia campana ha sede uno degli stabilimenti strategici di produzione, a Parma l’interporto. Un soluzione che consentirà alla multinazionale di ridurre del 6% i costi logistici (8 milioni di euro l’anno) e ridurre notevolmente l’impatto ambientale.

Il caso Coop Svizzera
Anche oltralpe, in Svizzera, la locale catena di distribuzione ad insegna Coop ha avviato un programma di trasporto combinato strada-rotaia  denominato City Cargo, che serve 42 punti di vendita del cantone di Ginevra. In questo caso la cooperativa ha acquisito direttamente il controllo della società di trasporti ferroviari RailCare, internalizzando quindi il servizio con benefici per il conto economico e per l’ambiente. In questo caso la società svizzera utilizzerà un metodo di carico scarico con casse mobili, che verranno trasferite dal camion al treno e viceversa con un trasbordo orizzontale.

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