Una Separazione è una nuda realtà

Data:

 

Una Separazione è una nuda realtà

Autore: Giulio Rubinelli per la scheda del film, Luigi Rubinelli per gli abbinamenti food

Giovedi 26 settembre
Ore 21.00
SKY Cinema Cult

Ne’ vinti ne’ vincitori in questa pellicola iraniana. Girato con grande sapienza e spessore soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, il film di Asghar Farhadi (qui anche sceneggiatore e produttore) ha fatto incetta di premi internazionali. Orso d’oro a Berlino, Oscar come Miglior Film Straniero, Golden Globe, Cesar, David. Un trionfo tutto meritato per una sceneggiatura assolutamente straordinaria.

Nader si sta separando dalla moglie con la quale ha una figlia nella Teheran di oggi. L’allontanamento della donna da casa e’ la causa della ricerca di una persona di servizio che si prenda cura del padre di Nader, malato di Alzheimer, durante la giornata.
Trova Razieh, musulmana praticante incinta al quarto mese.
Dopo soli tre giorni Nader torna prima a casa dal lavoro e trova il padre legato al letto, in fin di vita e la casa vuota. Va su tutte le furie al ritorno di Razieh che in un’accesa discussione sbatte fuori di casa.
Gli viene segnalato solo poche ore dopo che la donna e’ stata ricoverata e ha perso il bambino.
Ha inizio una battaglia violenta su due fronti, privato e legale.
A questo punto I cavilli sono infiniti.
La legge si intreccia con la religione, la morale con I giuramenti sul Corano.
Razieh avrebbe dovuto chiedere il permesso al marito per lavorare in casa di un separato, il che’ fa andare questi su tutte le furie oltre al dolore per la perdita del figlio. La perdita del bambino poi, e’ davvero dovuta a un urto causato dalla spinta di Nader? E poi- Nader sapeva che la donna era incinta? L’implicazione sociale non tarda ad arrivare quando tutte le accuse si riducono al divario che c’e’ tra gli stili di vita delle due famiglie. A fare da pacere un disperato giudice, sommerso dalle cause che si accavallano di minuto in minuto, indurito dalla crudezza della realta’ quanto un chirurgo di pronto soccorso.

Per tutti ormai il fatto diventa una questione di principio e si viene a perdere il reale punto della situazione, che col passare del tempo si e’ trasformato in una mera questione di educazione dei propri figli.

Gli sforzi del regista per rendere le dinamiche universali sono ben compensati. Per una donna cambiare un uomo che si sia bagnato puo’ considerarsi peccato in paesi come l’Iran, ma le questioni di principio che ci annebbiano la mente e ci costringono su un piano di azione meramente pratico e non morale, sono fatti di tutti I giorni.
Il bello di un film come questo e’ che puo’ spaccare a meta’ il pubblico. Dove sta la ragione, dove? Gli argomenti non possono che essere soggettivi e rispondere all’esperienza di ciascuno. Chi ha un anziano a carico sa bene che pena sia prendersene cura e quanto conti la fiducia riposta nelle persone che lo circondano.
Un finale di rara intensita’ e bellezza anche grazie alla sorprendente interpretazione della giovane figlia di Nader (nella realta’ figlia del regista).

L’universalita’ di questo film sta nel fatto che nessuno vi si puo’ sottrarre. Non puo’ lasciare indifferenti.
Una Separazione e’ un film che come pochi riesce a catturare la nuda realta’ e restituirla come una carezza al suo pubblico, senza la necessita’ di violenti dettagli, sia visivi sia verbali, il che’ lo riporta anche a una dimensione cinematografica vagamente nostalgica e classica.

-GENERE: indubbiamente drammatico. Ma non pesa sullo stomaco grazie alla dolcezza dei suoi caratteri.

-VELOCITA’: Asghar Farhadi non ha nessuna fretta, tuttavia rimane essenziale e non lascia nulla al caso.
Pulito e pratico e’ un film che dura si due ore, ma scivola liscio come l’olio.

-TEMPERATURA: sebbene la fotografia tenda a restituire un’ambientazione fredda, quasi asettica, gli sguardi degli attori sono sempre colmi di sentimento e si tendono come nervi intrecciandosi tra loro, il che’ ci lascia un retrogusto deciso in bocca.

-QUALITA’: l’alta borghesia iraniana rimane  essenziale e semplice. Cosi il film, senza pretese tecniche, ci restituisce un quadro meraviglioso della societa’ araba. Ma la sceneggiatura e’ puro Champagne.

-DA VEDERE CON TUTTI: in particolare per i piu’ giovani per I quali puo’ rivelarsi un interessante primo approccio al diritto e al senso civico.

Gli abbinamenti food

. Il vino. Valpolicella Rio Albo 2011 di Cà Rugate, Montecchia di Crosara (Vr). Un vino che divide perché non è Amarone, e nemmeno recioto, ma che, contemporaneamente unisce per le sue caratteristiche: profondo e alla fine lascia un senso di libertà come altri non possono, come questo film.

. Il formaggio. Cansiglio Dolada, un formaggio veneto biologico, formaggio d’alpeggio a latte crudo: formaggio relativamente magro, può essere utilizzato a tavola, in cucina e quando è duro e invecchiato, anche da grattuggia. Cambia gusto a seconda della stagione di lavorazione per via delle erbe di alpeggio.

. Il cioccolato. Lindt Excellence peperoncino. L’aroma intenso ed amaro del miglior cioccolato si combina con il tocco piccante del peperoncino conferendo alla tavoletta un gusto unico, a nostre giudizio non troppo invadente e elegante con il Valpollicella.

Per ricordare e dimenticare La Separazione

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