Viva l’Italia, con tanta speranza di cambiare
Autore: Giulio Rubinelli per la scheda del film, Luigi Rubinelli per gli abbinamenti food
Sabato 16
Sky Cinema 1 HD
Ore 21.00
“Signora, nessuna anomalia! Siamo in Italia: io sono ricco e passo avanti, lei e’ povera e s’attacca al cazzo!”
Attenzione, questa e’ un’anomalia.
Il film che vi presentiamo questa settimana e’ di livello tecnico basso, interpretato in maniera mediocre (fatta eccezione per Michele Placido) e paragonabile per certi versi a un cinepanettone. Perche’ vederlo allora?
Perché parla di noi, di un paese che vive, soffre e gioisce secondo il canovaccio dei peggiori film vanziniani. Illustra il Belpaese che vive in una fiction, nel senso piu’ pragmatico del termine-finzione.
Cosa succederebbe se da un giorno all’altro uno dei nostri leader politici (senza distinzione di parti) non potesse fare a meno di dire nient’altro che la verita’? Se in televisione, a uno dei tanti talk-show, non fosse piu’ in grado di raccontarci le solite fiabe, raggirare le domande con aneddoti e barzellette? Se non potesse mentire spudoratamente sulle sue malefatte personali, su compravendite di voti e inciuci vari? Fiction.
Il film si concentra sullo sgretolamento del sistema intorno al protagonista, a cominciare dalla famiglia.
I figli raccomandati hanno sempre, volenti o nolenti, campato sul nome e sul potere del padre padrone e ora improvvisamente si trovano costretti a cavarsela da soli. Perfino il figlio piu’ ribelle scopre di avere sempre beneficiato di una lunga serie di agevolazioni.
I colleghi onorevoli prendono le distanze additandolo come pazzo. O pazzo forse lo e’ per davvero?
Emerge un’Italia avvolta nella solitudine e nel grigio della sua classe politica, ma anche una forte speranza di cambiamento.
In sintesi ‘Viva l’Italia’ è un esempio di buona commedia all’italiana, ritornata dopo anni di assenza, quel tipo di film capace di lanciare messaggi importanti al suo pubblico e di farlo riflettere.
Gli abbinamenti di Luigi Rubinelli
È vero: dopo aver visto questo film si rimane con la bocca amara perché il film contiene molte verità, ma, raccontate così, sono poco intellettuali, ma tutt’altro che incisive. La verità è rivoluzionaria e va raccontata e per i segmenti meno intellettuali: questo è il tono giusto.
Ecco allora gli abbinamenti food che devono per forza tenere conto della premessa.
. Il vino. Al nord il vino popolare è la Barbera, al femminile, del Piemonte. È stato svillaneggiato e schiaffeggiato troppe volte, ma è il vino, quando fatto bene, più onesto che ci sia. In tutte le cantine sociali (lasciate solo perdere la Barbera dell’oltre Po, che non è in Piemonte ed è un’altra cosa).
. Il formaggio. Cosa c’è di meglio del gorgonzola, in accompagnamento? È un formaggio erborinato prodotto in Italia dal latte intero di vacca. Il formaggio è originario della provincia di Milano e le sue zone di produzioni storiche sono le province di Milano, Pavia e Novara. Quest’ultima ne è diventata nell’ultimo secolo la principale produttrice. Il gorgonzola prende il nome dalla omonima cittadina lombarda che gli ha dato i natali. Del produttore Igor quello dolce e salato, va benone con la Barbera. Avete assaggiato quello di capra?
. Il cioccolato. Il Blocco di cioccolato extra di Perugina è adatto a cucinare, ma se lo volete con l’uovo sbattuto e una michetta è meglio. E se non siete ancora riusciti a coccolarvi, beh, allora bevete un bicchiere di Barbera, vi sentirete per lo meno rinfrancati.